Il salmone possiede diversi aspetti interessanti, dovuti principalmente al suo ricco contenuto di omega-3 e di grassi polinsaturi dai noti effetti benefici sulla salute. Molti studi scientifici hanno infatti dimostrato che questo tipo di grassi contenuti nel salmone e in altri alimenti (pesce azzurro, crostacei, tofu, mandorle, noci e semi di lino) esercitano un’azione protettiva. In particolare:
- riduzione dei livelli del colesterolo totale;
- prevenzione del rischio cardiovascolare;
- prevenzione di patologie celebrali, visive e depressive;
- prevenzione di patologie correlate a un meccanismo infiammatorio cronico.
Si raccomanda di consumare pesce ricco di omega-3 due volte alla settimana, per ottenere vantaggi positivi per la salute. Non mancano delle piccole esclusioni: in gravidanza bisognerebbe astenersi dal consumo di salmone crudo o affumicato. Questo a causa della possibile presenza di batteri come la Listeria monocytogenes (causa della listeriosi, particolarmente pericolosa per donne in gravidanza) o del parassita Anisakis simplex (che provoca una grave infezione detta anisakiasi).
Di recente è stata posta attenzione sul salmone di allevamento intensivo. È stato visto che questi allevamenti sono nocivi per l’ambiente e possibilmente rischiosi anche per la nostra salute.
Uno studio recente ha esaminato la differenza di concentrazione di contaminanti (organochlorine) tra salmoni selvaggi e allevati ed è risultato che i livelli erano molto più alti nei salmoni allevati, soprattutto europei. I medici norvegesi sconsigliano alle donne in gravidanza e allattamento di consumare salmone proveniente da allevamenti intensivi a causa della possibile elevata presenza di tossine.
In conclusione, le tanto pubblicizzate proprietà salutari del salmone, dovute ai nutrienti in questo contenuti, sono da attribuire al solo salmone selvatico, che purtroppo sta andando via via scomparendo a causa dell’aumento degli allevamenti intensivi.
Andrebbero pertanto consigliate anche altre fonti di omega-3, come ad esempio le sardine o gli sgombri provenienti dai nostri mari, le noci, l’olio di lino o i semi di lino.